L’agricoltura moderna e la globalizzazione crescente ci hanno portati ad assumere una cattiva abitudine: acquistare e consumare qualunque tipo di frutta e verdura nel corso di tutto l’anno. Prodotti ortofrutticoli provenienti da coltivazione e/o maturazione artificiali oppure da paesi lontanissimi dal nostro compaiono infatti regolarmente sui banchi di mercati e supermercati: ciliegie e mirtilli provenienti dal Cile a Natale, finocchi ad agosto, mele apparentemente freschissime in tarda primavera, melanzane e peperoni a gennaio, quando magari fuori ci sono 20 centimetri di neve.
La prima banale conseguenza di questo modo di commercializzare i prodotti agroalimentari è che ben pochi ormai sanno esattamente quale sia il periodo in cui un determinato alimento è ‘di stagione’. Ma questo non sarebbe nulla rispetto agli altri svantaggi che comporta aver dimenticato il principio della stagionalità:
* Gli alimenti che scegliamo di consumare sono insapori e di bassa qualità nutritiva (soprattutto perdono l’apporto in vitamine).
* Gli alimenti importati possono provenire da paesi in cui non sono in vigore le severe normative adottate dall’UE in materia alimentare e possono contenere sostanze tossiche.
* I prodotti coltivati in serra sono spesso mantenuti al caldo grazie a un riscaldamento artificiale che implica un enorme consumo di derivati del petrolio.
* I prodotti importati da paesi lontani richiedono enorme dispendio di energia per il loro trasporto (i kiwi della Nuova Zelanda, per quanto squisiti, sono a 24 ore di aereo dall’Italia!)
La prima banale conseguenza di questo modo di commercializzare i prodotti agroalimentari è che ben pochi ormai sanno esattamente quale sia il periodo in cui un determinato alimento è ‘di stagione’. Ma questo non sarebbe nulla rispetto agli altri svantaggi che comporta aver dimenticato il principio della stagionalità:
* Gli alimenti che scegliamo di consumare sono insapori e di bassa qualità nutritiva (soprattutto perdono l’apporto in vitamine).
* Gli alimenti importati possono provenire da paesi in cui non sono in vigore le severe normative adottate dall’UE in materia alimentare e possono contenere sostanze tossiche.
* I prodotti coltivati in serra sono spesso mantenuti al caldo grazie a un riscaldamento artificiale che implica un enorme consumo di derivati del petrolio.
* I prodotti importati da paesi lontani richiedono enorme dispendio di energia per il loro trasporto (i kiwi della Nuova Zelanda, per quanto squisiti, sono a 24 ore di aereo dall’Italia!)
tratto da: Soloecologia
LA SPESA DI FEBBRAIO
Ortaggi: barbabietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, catalogna, cavolfiore, cavoli cappuccio, cavoli verza, cavolini di Bruxelles, cicoria, cime di rapa, cipolle finocchi, indivia, lattuga, porri, radicchio rosso, rape, scorzonera, sedano, valerianella, zucche.
Frutta: arance, cedri, limoni, mandarini, mele, pere
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