Marzo 2014 - Quinoa

A marzo nelle nostre tavole c'è la quinoa con Il blog della Daria.(foto Katiuscia di GiroVegando in Cucina )

Aprile 2014 - Spinaci

Aprile con gli spinaci con Passato tra le mani(foto Katiuscia di GiroVegando in Cucina )

Maggio 2014 - Asparagi

A maggio nelle nostre tavole c'ci sono gli asparagi con Le Delizie di Feli.(foto di Katiuscia di GiroVegando in Cucina )

Gennaio 2014 - Agrumi

A gennaio a casa di Katy per raccogliere le ricette con i frutti più solari dell'inverno.(foto Katy di Girovegando)

Febbraio 2014 - Radicchio Rosso

Giochiamo con il radicchio rosso, ospitate da : Peanut in Cookingland.

mercoledì 12 dicembre 2012

SALUTIAMOCI DI NOVEMBRE: LA ZUCCA

 (illustrazione di Cobrizo)

Novembre è stato il mese dedicato alla zucca.
Questo prezioso frutto si è rivelato generoso protagonista di ben 130 ricette!
Della zucca non si è scartato nulla: polpa, buccia e semi son diventati ingredienti preziosi per ricette varie ed appetitose per antipasti, primi, secondi e dolci di ogni tipo.
E' stato un piacere e un onore poter ospitare quest'iniziativa.
Grazie a Roberta Cobrizo che mi ha seguito e a tutte le persone che hanno inviato le loro ricette.
Potete trovare tutte le ricette nel post o nel formato in pdf qui.

Ecco alcuni esempi tra le tante ricette arrivate.
(le immagini sono di proprietà degli autori dei blog)

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sabato 1 dicembre 2012

IL CAVOLO: BRASSICA OLERACEA



"Cavoli anche a merenda
Largo a cavoli, broccoli e cavolini di Bruxelles: basta un chilo a settimana per ridurre del 50% il rischio di contrarre un tumore all'intestino. A snocciolare i dati sono due studi paralleli dell'Istituto britannico per l'alimentazione e dell'Università J. Hopkins di Baltimora (USA), che confermano le proprietà anticancro di questi ortaggi, disponibili in grandi quantità nel periodo autunnale e invernale. Uno studio pubblicato su Clinical Cancer Research dice che l'assunzione di germogli di broccoli protegge anche dal cancro al seno. "
tratto da AAM TERRA NUOVA n. 277 - novembre 2012


"Hanno poche calorie, ma tante vitamine e sali minerali. Sono ricchi di vitamina C (persino più degli agrumi) , acido folico, potassio e alcune sostanze particolari come i tioossazolidoni, con effetto antitiroideo, e il sulforafano che, assieme agli isioticinati, si ritiene abbia un effetto protettivo contro i tumori intestinali." 
tratto da I MAGNIFICI 20  di Marco Bianchi


La famiglia dei cavoli è davvero un'ottima famiglia. Pronta a farci del bene, è considerata essenziale per la prevenzione e la cura di diversi tipi di tumore. E' anche una famiglia variegata e ricca di specie. I cavoli con cui giocherà questo mese Salutiamoci sono i cavoli a fiore come il cavolfiore, il cavolo romano, il cavolo fiolaro, le cime di rapa e i broccoli. 

Se avete paura della puzza del cavolo il rimedio per evitarla è molto semplice: evitate le cotture lunghe. Il modo migliore per preservare la loro ricchezza e trarne tutti i benefici è la scottatura in acqua bollente salata per circa 7\8 minuti o la cottura al vapore per circa 10 \15 minuti. In questo modo non ci saranno cattivi odori e il loro patrimonio sarà tutto a vostra disposizione. In ogni caso non buttate via l'acqua in cui li avete cotti: usatela per i brodi di verdura e per le vostre ricette.

martedì 6 novembre 2012

Salutiamoci di ottobre: le castagne


 (illustrazione di Cobrizo)

Ottobre è stato il mese della castagna in ogni sua forma: fresche, in farina o secche, abbiamo raccolto ben 92 ricette in cui questo prezioso frutto è protagonista. Un tempo pane quotidiano per molte famiglie, negli ultimi anni è stata consumata sempre meno: vuoi per il prezzo -aumentato anche a causa di una malattia che ha colpito moltissimi castagneti - vuoi per pigrizia (che noia sbucciarle!).
Io per prima sono stata sorpresa dall'uso che ne è stato fatto dai partecipanti di Salutiamoci. Antipasti, stuzzichini, dolci, pane, primi, secondi, zuppe: nessuna portata manca all'appello di questo mese.
E' stato un piacere e un onore poter ospitare questa raccolta. Grazie a Lorenza che mi ha seguito con taaaanta pazienza e a tutte le persone che hanno inviato le loro ricette.
Intanto le trovate tutte nel post e qui è disponibile il pdf.
Alice Azabel di Kitchen Bloody Kitchen

giovedì 1 novembre 2012

Zucca: cucurbita maxima o cucurbita moschata


La zucca, quella bella verdura che Cenerentola ha usato come carrozza per correre tra le braccia del suo amore. La zucca tonda, morbida, avvolgente e dolce. La zucca e l'arancio che nasconde dentro per portarci l'energia del sole.

La zucca e le sue tante tantissime varietà, che derivano dalle due grandi famiglie, la Cucurbita maxima e la Cucurbita moschata e che danno origine a tante tipologie, molte delle quali coltivate in Italia: ci sono le mantovane, quelle del veronese o le piacentine, c'è la Piena di Chioggia o la Lunga invernale di Napoli che si trovano in commercio ancora "acerbe", perché sono più tenere. Ci sono quelle con la buccia quasi rosata e coriacea, a violino e quelle tonde e verde scuro o arancione, che possono essere mangiate tutte, buccia compresa.

E' una verdura appagante, dal sapore dolce, quel dolce che fa bene ai nostri organi, nutrendoli e riscaldandoli. Si può usare per qualsiasi preparazione dall'antipasto al dolce e spesso la ritroviamo nelle ricette tradizionali di ogni paese

Si possono mangiare i fiori, se si ha la fortuna di poterli raccogliere. Si può mangiare la buccia delle zucche tonde e verdi, se ben lavata e spazzolata e di cultura biologica. Anche i semi, seccati per qualche giorno e privati della buccia, sono gustosissimi nelle insalate e apportano all'organismo proteine, minerali e preziosi grassi vegetali. 

Vogliamo guardare un po' come è fatta? Piena zeppa di vitamina A, contiene anche altre vitamine come la B1, la B2 e la PP, è fonte anche di calcio, fosforo, potassio, magnesio e ferro.
Questo alimento è decisamente salutare e può servire per tanti piccoli problemi, infatti è molto digeribile, ricostituente, sedativa, lassativa e diuretica. Ha proprietà anche antibatteriche e contrasta i radicali liberi, combattendo malattie e invecchiamento.



giovedì 11 ottobre 2012

Latte e formaggi, perchè no?


Perchè a Salutiamoci abbiamo vietato i formaggi (permettendo solo, tra i latticini, yogurt e ricotta)?
Siamo abituati a pensare che il latte e i latticini siano salutari perchè non vediamo altro che spot pubblicitari, da anni, che ci dicono che sono salutari. Spesso ce lo dicono perfino i medici nonostante la moderna ricerca scientifica porti nella direzione opposta, per cui è naturale che ci siano delle resistenze e dell'incredulità.

Nessuno dice di evitare completamente i latticini: fanno parte della nostra cultura, tradizione, e la sapienza artigianale va salvaguardata, anche acquistando prodotti tipici. E' molto usuale mangiare latticini ad ogni pasto o spuntino. Ridurre la quantità sarebbe salutare, puntando anche alla qualità ed evitando prodotti industriali.

I latticini e il latte non ci fanno bene perchè contengono grassi saturi e proteine animali.
Le proteine animali portano ad un’eccessiva acidificazione dell’organismo che porta all’osteoporosi, quindi il calcio contenuto nei latticini risulta poco utile.
I latticini portano all’aumento di insulina, IGF-I, ormoni sessuali e diabete di tipo II (tutti fattori di crescita dei tumori) e portano all’aumento del colesterolo e all’insulino-resistenza.

(l'IGF-I è un fattore di crescita cellulare, Insulin-like Growth Factor-I, che contribuisce alla crescita del tumore)

"Acidi grassi saturi: caratterizzati da un legame molecolare più solido e di difficile scissione nel processo digestivo (nello specifico, per ogni atomo di carbonio presente vi è un atomo di idrogeno). Questi grassi sono contenuti in burro, strutto, margarina e nell'olio di semi di arachide, si trovano principalmente nei prodotti caseari, in uova, carne e alcuni oli vegetali come l'olio di cocco e di palma.
Gli acidi grassi saturi hanno due caratteristiche negative; tendono a depositarsi con più facilità sulle pareti delle arterie e tendono ad innalzare il livello di colesterolo nel sangue."
Marco Bianchi - I Magnifici 20

"Se la dieta fornisce soprattutto grassi animali (tipicamente solidi, mentre i grassi vegetali sono liquidi) le membrane cellulari saranno più rigide e la chiave che apre le porte del glucosio avrà più difficoltà a girare. Questa condizione si chiama "insulino-resistenza" e porta a una serie di conseguenze metaboliche, come l'aumento di ormoni sessuali, di IGF-I, di insulina e di diabete di tipo II, che possono favorire lo sviluppo dei tumori."
Anna Villarini - Prevenire i tumori mangiando con gusto

Le proteine animali si sono rivelate, negli ultimi decenni di studi, dannose per tutte le principali patologie legate al nostro stile di vita "ricco". Più dei grassi e del colesterolo negli alimenti.
Quando la percentuale di proteine animali nella dieta è bassa o anche pari a zero si abbassa notevolmente il rischio per tutte queste patologie (la maggior parte dei tumori, le cardiopatie, l'obesità, il diabete, le malattie autoimmuni), lo stesso non avviene se si assumono proteine vegetali.
Lo spiega molto approfonditamente C. Campbell nel suo libro The China Study.

Le proteine animali sono uno dei fattori di acidificazione del sangue che causa, tra le altre cose, l'osteoporosi.
Quando il sangue è troppo acido tende infatti a tamponare prendendo il calcio dalle ossa e abbiamo così una maggiore dispersione di calcio nelle urine con conseguente fragilità ossea.

"E' vero che il latte fornisce calcio, ma contiene anche delle proteine animali che essendo molto ricche in aminoacidi contenenti zolfo, abbassano il PH naturale del nostro organismo e, in particolare, del sangue. E più acido è il sangue, più il calcio che è arrivato alle ossa viene richiamato indietro per fare da regolatore di PH, in quello che viene definito "effetto tampone". Quindi introduciamo calcio col latte (e i latticini) che non utilizziamo per le nostre ossa. Meglio assumere il calcio attraverso la frutta secca (in modo particolare mandorle e sesamo), che non acidifica il nostro organismo, o mangiando pesce con tutte le lische (quando è possibile).

Il consumo di latte sembra proteggere dai tumori all'intestino (forse per la presenza di calcio) ma il rischio aumenta con il consumo di formaggi, verosimilmente perchè ricchi di grassi saturi. Inoltre il consumo di latte sembra aumentare il rischio di tumore all'ovaio e alla prostata. E' infatti ormai dimostrato che contribuisce ad innalzare i livelli di IGF-1, a causa della presenza di lattoalbumine, proteine molto presenti nel latte."
Anna Villarini - Prevenire i tumori mangiando con gusto

Quindi può essere che il latte sia protettivo dell'intestino per via del calcio che contiene. Ma il calcio lo possiamo prendere da altri alimenti che ci proteggono anche su altri fronti, perchè dobbiamo puntare ad una protezione e prevenzione generale dell'organismo, non di un singolo organo.
Un alimento salutare, per esempio, che contiene calcio è la soia, anche protettivo per i fitoestrogeni che contiene, regolatori naturali. Le proteine della soia come quelle degli altri legumi, se abbinate a quelle dei cereali, sono di alta qualità, cioè forniscono tutti gli aminoacidi essenziali.

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"La soia contiene 257 mg di calcio per ogni 100 g di prodotto consumato. E' il legume più ricco di calcio che si conosca. In 100 g di soia c'è più calcio che in 100 g di latte. La soia ha un indice glicemico bassissimo, ed è quindi consigliata ai diabetici e a chi vuole tenere bassi i livelli di ormoni sessuali e IGF-I. Questi fattori sono associati ad un più alto rischio di insorgenza, progressione e recidiva dei tumori alla mammella e ormono-dipendenti.
Tutti i tipi di latte vegetale sono una buona alternativa al latte vaccino.

Anche nelle piante sono presenti ormoni, e in quel caso prendono il nome di fitoestrogeni. Sono così chiamati perchè hanno effetti e strutture simili a quelle degli ormoni femminili, seppure con una potenza di 1000-10.000 volte minore.
Con l'alimentazione e nelle corrette quantità, questi deboli estrogeni possono rilasciare un efficace e protettivo effetto biologico sul nostro corpo. Alimenti con elevato contenuto di fitoestrogeni sono la soia, la rucola, i cereali integrali, i legumi, i semi di lino, di zucca, di girasole, le crucifere (famiglia dei cavoli), i datteri, l'anice, i finocchi, il trifoglio rosso, la menta, il ginseng, l'aglio, la cipolla, i lamponi, le more.
I fitoestrogeni vengono assorbiti dall'intestino dopo una serie di processi metabolici svolti da parte della flora microbica intestinale, che permette la loro biodisponibilità.
I fitoestrogeni regolano lo scambio di calcio attraverso le membrane cellulari, a queste azioni fisiologiche si associano le più recenti scoperte dal mondo scientifico come la prevenzione del rischio di tumore endometriale, del tumore della mammella, prevenzione e riduzione dei sintomi menopausali, prevenzione e riduzione del rischio cardio-vascolare, del rischio osteoporotico. Ha effetto equilibrante dei lipidi circolanti nel sangue e antiradicalica."
Marco Bianchi - I magnifici 20

"Per millenni l'uomo ha mangiato in abbondanza di fitoestrogeni, ma nel corso dell'ultimo secolo la nostra dieta ne è diventata sempre più povera, e oggi si sospetta che la carenza di fitoestrogeni nella dieta sia una delle cause del drammatico aumento di alcune malattie, tra cui il cancro alla mammella, alla prostata, forse all'intestino, le malattie di cuore e l'osteoporosi.
Questi deboli ormoni, infatti, avrebbero sia un'azione ormonale, utile quando il nostro organismo produce pochi ormoni, sia un'azione antiormonale, utile quando il nostro organismo ne produce troppi.
Gli alimenti che contengono fitoestrogeni, inoltre, fanno bene per chi ha il colesterolo alto, il diabete, l'ipertensione.
E' importante assumere il più possibile i fitoestrogeni all'interno di alimenti veri, alimenti a base di soia come tofu, latte e tempeh, legumi, cereali integrali, broccoli e frutti di bosco, ad ogni età, ma essere prudenti coi farmaci e con gli integratori di estratti di soia."
Franco Berrino - Alimentare il benessere

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Ma ci sono altri motivi per cui è meglio non esagerare coi latticini.

"Il consumo regolare di latticini, per l'elevato contenuto in grassi saturi, la combinazione di lattosio e calcio e la produzione di omocisteina, sembra causare degradazione del sistema circolatorio."

"Il caglio che il latte vaccino forma nello stomaco è molto più denso e meno facilmente digeribile di quello formato dal latte materno. Ciò può determinare il passaggio di proteine intere nel sangue, che non è stato possibile demolire in aminoacidi. Questo scatena la reazione del sistema immunitario, che cercando di eliminarle può coinvolgere anche altre proteine di struttura simile. Per questo i latticini sono sospettati di essere implicati nella genesi di malattie autoimmuni."

"Le proteine del latte sono anche fattori importanti nell'insorgenza di molte forme allergiche."

"Latte e latticini influenzano la produzione di muco da parte dell'organismo. Questo pare sia dovuto ad una delle proteine contenute nella caseina che, per la sua particolare struttura, è resistente alla digestione da parte dei succhi gastrici, e può quindi svolgere la sua funzione a livello intestinale, con un ruolo di regolazione.
Probabilmente parte di questa proteina può passare nel sangue e giungere a tessuti lontani esercitando effetti su ghiandole mucose dell'organismo."
Carlo Guglielmo - Il grande libro dell'ecodieta

Le persone che provano ad eliminare i latticini spesso risolvono svariati problemi riguardanti l'eccessiva produzione di muco. Il muco ha una funzione lubrificante protettiva, ma una quantità eccessiva di muco o una consistenza troppo densa possono rallentare le funzioni dell'intestino o diminuire l'assorbimento delle sostanze nutritive, scatenare asma, raffreddori, mal di gola, otiti o peggio ancora, se il muco non viene espulso, creare addensamenti negli organi con conseguenze molto gravi.

E'provato che il latte annulla i benefici di sostanze antiossidanti come quelle presenti, per esempio, in grande quantità nel cacao. E' questo il motivo per cui viene consigliato il cioccolato fondente ma non quello al latte e viene sconsigliato di bere latte col cioccolato fondente. La logica ci potrebbe far pensare che non è prudente assumere alimenti vegetali contenenti antiossidanti abbinati al latte.

Come per lo zucchero, dobbiamo tener presente che è solo nel mondo occidentale ricco e nell'epoca moderna che latte e latticini vengono consumati in quantità così abbondanti. Prima spesso le popolazioni non ne avevano a disposizione, non quotidianamente e non in tutti i periodi dell'anno. Avevano problemi di conservazione e il latte veniva consumato in quantità modeste e principalmente fermentato. I batteri della fermentazione, protettivi dell'intestino, riducevano al minimo la presenza di lattosio eliminando quindi i problemi legati a questo zucchero, anche il burro veniva prodotto da latte fermentato. Ancora oggi nei paesi arabi si consuma principalmente latte fermentato, lo si produce anche in italia destinato al consumo da parte di immigrati.
Nell'ultimo secolo la produzione industriale e la pastorizzazione ci han portato ad abusare del latte e dei latticini e spesso assumiamo lattosio in una vasta gamma di prodotti senza neppure accorgercene (farmaci, salumi, cibi industriali, farina) e sotto forma di latte in polvere nella maggior parte dei dolci industriali.

Questo è il lunghissimo motivo per cui a Salutiamoci abbiamo vietato i formaggi e il latte e vi abbiamo invitato a sperimentare nuovi alimenti, è un gioco ma può essere che sia in gioco la nostra salute.

lunedì 8 ottobre 2012

Salutiamoci di Settembre: ALICI SARDINE e ALGHE

 (illustrazione di Cobrizo)

La raccolta di settembre è cominciata in salita, ci eravamo quasi rassegnate (le sarde, le alici, le alghe ed io) ad essere le Cenerentole di Salutiamoci. E invece timidamente, e sempre meno timidamente, la raccolta si è arricchita di tantissime ricette.
Tanti modi di gustare gli ingredienti protagonisti (ma anche qualche "infiltrato"), e tante cose da imparare sui benefici e sugli usi delle alghe, ancora poco conosciute e guardate con diffidenza. Io ho imparato tantissimo, e devo ringraziare davvero tutti coloro che hanno contribuito, sia blogger che non.
E mentre i giorni di settembre scorrevano, sono arrivate inaspettatamente 81 ricette!
Le trovate elencate nel post oppure raccolte sul pdf.
Un saluto da Ciboulette di Un filo d'erba Cipollina

Ecco alcuni esempi tra le tante ricette arrivate.
(le immagini sono di proprietà degli autori dei blog)

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lunedì 1 ottobre 2012

Castagna: castanea sativa



Con l'appellativo di "albero del pane" il castagno ha avuto un ruolo fondamentale nell'economia della montagna fino a pochi decenni fa. L'albero ha pregi per il legno, che è ricco di tannino, resistente, di lunga durata, buono per la costruzione di travi, mobili e infissi, ma il valore del castagno è dato soprattutto dal frutto.


La castanicoltura da frutto ebbe un grande impulso nel Medioevo per volere della contessa Matilde di Canossa e la castagna è stata subito soprannominata "pane dei poveri", prestandosi ad innumerevoli forme di consumo.


La castagna è un alimento sano, digeribile, di alto valore nutritivo e calorico, e può essere consumata sia fresca che secca, cuocendone il frutto, aggiungendolo come ingrediente principale o condimento in svariate preparazioni, facendone farina, creme e dolci.


La raccolta delle castagne è sempre stata un momento di aggregazione e festa a cui partecipavano anche anziani e bambini. Questa la descrizione tratta da un testo di "mestieri e storie" compilato in una scuola di Dicomano, in provincia di Firenze: "Ad ottobre i contadini, con delle grosse canne a pertica, "battevano" i marroni dalla pianta. Alcuni ammucchiavano i ricci con dei grossi rastrelli tutti insieme e poi li battevano in modo che i marroni uscissero fuori dal riccio.
Altri invece, o con le mani o con delle molle, aprivano i ricci e prendevano i marroni."


Il castagno era comunque, e rimane in parte, un vero protagonista intorno al quale ruotava l'intera attività economica, l'alimentazione, ed i rapporti sociali. Gli abitanti dei paesi adeguavano i propri ritmi a quelli naturali e vegetativi: dalla manutenzione della selva, alla raccolta dei frutti, dall'approvvigionamento del legname per la fabbricazione degli utensili, all'estrazione del tannino per la concia delle pelli.


Attualmente sono circa trecento le varietà di frutti esistenti in Italia. Tra questi il marrone si distingue dalla castagna per la forma e per la qualità della polpa, a grana fine e di gusto molto dolce, che è il risultato di fattori naturali ed umani, ottenuto seguendo una precisa metodologia che vieta l'uso di fertilizzanti e di fitofarmaci di sintesi.


E' un alimento completo e bilanciato. Adatto per essere usato come aiuto energetico a lunga durata, per la grande quantità di amidi presenti, che la rendono molto simile ai cereali. Contiene ferro, calcio e fosforo, ma soprattutto potassio e vitamina PP. Ha tanta vitamina B quanto quella presente nei cereali e una notevole quantità di vitamina C.


Sostiene le persone molto stanche, sia fisicamente che intellettualmente, è un buon equilibratore del sistema nervoso. Aiuta gli anemici e tutte quelli che hanno bisogno di un buon apporto energetico come i bambini, gli anziani, i convalescenti e gli sportivi. Controindicata per i diabetici.

Informazioni liberamente tratte da:
L'alimentazione naturale di Nico Valerio
e da Lifegate.it



venerdì 21 settembre 2012

Salutiamoci di agosto: PESCHE

 (illustrazione di Cobrizo)


Che soddisfazione! 
Ammetto che pensavo che avremmo partecipato solo noi 4 quarti della mela,
invece voi con la vostra voglia di creare e provare mi avete dimostrato il contrario!!
Lo so che è difficile, che è impegnativo ma è anche molto interessante, stimolante e molto creativo.
Ringrazio tutte della partecipazione e spero che continuerete a seguire Salutiamoci.
Noi vi aspettiamo! :-)
Brii

Qui di seguito alcune (poche) ricette che sono arrivate.
(le immagini sono di proprietà degli autori dei blog):

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martedì 18 settembre 2012

Le alghe, queste sconosciute.




A settembre Salutiamoci parla di alghe (oltre che di sardine ed alici).
Non quelle che avete trovato quest'estate sulla battigia o quelle contenute nelle creme anticellulite... ma alghe da mangiare, anche se in piccole dosi.
Su, su, non arricciate il naso, che vi vedo. :-)
Non son cose tanto assurde, eh! Molte donne ai fornelli fanno salti mortali per accaparrarsi la fava tonka, il sommacco, lo zaʿtar o rianimare la pasta madre, ma sono restie a riconoscere magari gli indubbi pregi di queste sconosciute e spendono invece una fortuna in integratori in farmacia od erboristeria.
Non lasciamoci spaventare da quello che ancora non conosciamo e cerchiamo di non formulare pregiudizi: tanto strane le alghe invece non sono visto che, già dal dal 600 a.C., anche i Greci le consigliavano per la cura delle abrasioni della pelle e come rimedio di disturbi gastrointestinali e tra i Romani era diffuso il loro impiego nella realizzazione di un pane particolare.
Ci sono inoltre ricette come quelle delle "zeppoline di mare" che fanno parte della tradizione popolare napoletana e che testimonianze fotografiche ce le mostrano vendute per strada già a fine '800.

Se ancora non vi sentite pronti a mangiarle, allora vi do subito una dritta facile facile per farvele diventare intanto un po' più simpatiche.
Vi siete bruciati sui fornelli o col ferro da stiro?
Pronto soccorso naturale e casalingo per ustioni e piccole abrasioni:
procuratevi dell'alga nori (per i pochi che ancora non la conoscono, si presenta in forma di fogli di color verde scuro che vengono impiegati, ad esempio nella cucina giapponese, avvolti intorno o all'interno dei maki, con l'ausilio dello stuoino di bambù)
Tagliatene un pezzetto poco più grande della parte di pelle ustionata.
Bagnatelo sotto l'acqua fredda e fatelo aderire all'ustione come fosse una seconda pelle. Tenete l'alga così addosso per quanto più potete, ribagnandola quando, seccandosi, tenderà a staccarsi. Eventualmente rinnovatela una volta al giorno o il giorno seguente, a seconda dell'entità della scottatura.
All'inizio forse vi brucerà un pochino (o forse neppure), ma aiuterà tantissimo la riepitelizzazione della cute facilitando e velocizzando la guarigione.
Parole di giovane marmotta macrobiotica. :-))

Sfatiamo un'altro preconcetto: "Hanno un sapore difficile e non mi piacciono" dicono alcuni. Ma non occorre mangiarne chissà quante! E' più utile un uso molto moderato e frequente, piuttosto che ingozzarsene a nausea una tantum; pertanto basterà trovare il modo più congeniale a voi per impiegarle.
Sarà sufficiente una forchettata di alghe cotte al giorno, per esempio, o un cucchiaio in patè o qualche pizzico ridotto in polvere, aromatizzandole con molto succo e/o buccia di limone o arancia o quello che più vi piace, ecc.
Come ho già detto nella pagina facebook di Salutiamoci, vi suggerisco di iniziare dalle arame, le nori, le dulse che sono più delicate, per passare alle kombu, wakame ed hiziki (o hijiki) in un secondo tempo.
Tenete presente però che le kombu risulteranno da subito di facile ed utile impiego comunque nella cottura dei legumi (sostituendo egregiamente il bicarbonato) rendendoli morbidi, più digeribili e facilmente assimilabili per il nostro intestino. Non occorrerà mangiarle, se non vi piacciono, ma gioverete ugualmente dei sali minerali rilasciati e, una volta risciacquata l'alga, potrete pure riutilizzarla per un'altra cottura.
Parimenti potrete mettere un pezzo di wakame nel più semplice ed occidentali dei minestroni, magari non salato ma insaporito solo al termine, fuori dal fuoco, con un po' di miso stemperato (l'uso tipico orientale della wakame è infatti nella zuppa di miso). Anche in questo caso se non ne gradite il sapore, potete toglierla a fine cottura.

Sapete inoltre che le alghe favoriscono l'eliminazione delle sostanze tossiche e degli elementi radioattivi che ingeriamo?
10 gr di alghe cotte contengono inoltre, nel caso di:
arame, 117 mg di calcio,
dulse, 15 gr di ferro
nori, 58 mg di fosforo e 2 mg di vitamina C
hijiki (o hizichi), 140 mg di calcio
kombu, 580 gr di potassio?
(dalle tabelle del Dipartimento Americano per l'Alimentazione e dell'Associazione Nutrizionista Giapponese - E. Roggero Guglielmo "Cucinare per il corpo e per lo spirito")

E sapete che le wakame, grazie alla fucoxantina contenuta, stimolano il metabolismo e la tiroide, facilitando l'eliminazione del grasso corporeo in eccesso, e mediante un loro particolare tipo di polisaccaride (acido alginico) aumentano il nostro senso di sazietà e fungono da leggero lassativo?
(da Marco Bianchi "I magnifici 20")

Gradite ancora qualche facile suggerimento per avvicinarvi a questi tesori marini?

  • potreste prendere un po' di nori e farla in tempura con altre verdure pastellate (per la pastella: stemperate acqua frizzante o birra fredda con 4 cucchiai di farina integrale, 2 cucchiai di farina di mais, un cucchiaio di arrowroot o fecola, un pizzico di sale e lasciate riposare per mezz'ora in frigo quindi friggete) e servitela con 1/2 cucchiaio di shoyu allungato con 5 cucchiai di acqua e dello zenzero grattugiato;
  • oppure tostare un foglio di nori sopra la fiamma del gas (con il lato più lucido rivolto verso l'alto a circa 25 cm dalla fiamma, muovendolo uniformemente) finchè il colore non si schiarisce e la consistenza diventa croccante. Tostate in un padellino, a secco, anche 3 cucchiai di sesamo. Quindi pestateli (non completamente) in un mortaio o un suribachi ed uniteli alla nori finemente sbriciolata con le mani. Ne potrete fare uso su cereali, verdure, ecc... come del normale gomasio o insomma come usate o usavate il parmigiano :-) (se già conoscete gli effetti collaterali negativi di quest'ultimo e volete evitarli, altrimenti leggete questo libro qui!);
  • analogamente si può preparare con l'alga wakame (possono bastare indicativamente 10-12 min di forno a 190°) o l'alga dulse (5-7 minuti), mescolandole a semi di zucca o di girasole o di sesamo o pinoli tostati o quanto la fantasia vi suggerisce. Potrete ovviamente aggiungere queste "polverine magiche" (con o senza i semi tostati) anche nei vostri pani, focacce, grissini, ecc...

Semplice no?

sabato 1 settembre 2012

Alici, sardine e alghe



ALICI (ACCIUGHE) E SARDINE
Il pesce azzurro contiene acidi grassi (Omega-3) che aiutano a prevenire infarti e patologie cardiovascolari, nel controllo dell'ipertensione, di colesterolo e trigliceridi, a prevenire placche aterosclerotiche. E' antinfiammatorio e antitrombotico. Contiene anche proteine nobili, sali minerali come fosforo, magnesio, potassio, ferro, selenio, calcio, iodio e rame, vitamine del gruppo B, vitamina D e A.
L'alice (o acciuga) e la sardina sono molto simili come valori nutrizionali, l'alice è meno grassa ma si tratta comunque di grassi salutari, entrambe contengono poco colesterolo.
Sardine e alici hanno un basso contenuto di mercurio rispetto a pesci più grandi, pur avendo un alto contenuto di Omega-3.
Esiste anche le sardina di lago, il cui vero nome è agone argentato. Il pesce di lago è meno ricco di Omega-3 rispetto al pesce di mare pescato ma spesso è più ricco di Omega-3 rispetto al pesce di mare allevato.

ALGHE
Le alghe sono ricche di sali minerali come iodio, ferro, potassio, fosforo, vitamina A e di alcune del gruppo B. Contengono proteine biodisponibili (dal 7 al 12%) e aminoacidi, clorofilla ed enzimi. Stimolano il metabolismo, abbassano la pressione arteriosa e il colesterolo, fluidificano il sangue, alleviano malesseri del tubo digerente e proteggono dai radicali liberi e dalle radiazioni e facilita l'eliminazione dei metalli pesanti dall'organismo. Rafforzano le difese immunitarie.
Unoo studio di laboratorio ha anche dimostrato che sono in grado di ridurre un tumore in fase di crescita.
Le più utilizzate in cucina sono le seguenti.
L'alga Wakame è ricca di calcio, vitamine del gruppo B, vitamina C, magnesio e ferro ed è un ottimo disintossicante. Contiene Fucoxantina, che stimola l'attività tiroidea e il metabolismo, e acido alginico, che stimola il senso di sazietà.
L'alga Hijiki è molto ricca di ferro, calcio, potassio, iodio e fosforo, vitamine A B1, B2 e niacina, regola la pressione sanguigna ed è utile in caso di disturbi circolatori.
L'alga Arame è ricca di iodio (indicata in caso di ipotiroidismo), calcio, magnesio, ferro, vitamina A, regola pressione arteriosa, il sistema nervoso e gli organi riproduttori femminili.
L'alga Kombu è ricca di ferro, iodio, calcio e magnesio, vitamine del gruppo B, vitamina C e A. Ricca di acido alginico, aiuta a eliminare i metalli pesanti dall'organismo. Stimola reni, apparato digerente, regola la pressione sanguigna, è un ottimo depurativo intestinale ed è consigliata agli ipotiroidei.
L'alga Nori ha un elevato contenuto di proteine, vitamine (contiene più vitamina C delle arance) e minerali. Lo scarso contenuto di iodio e sodio la rende utile agli ipertesi. E' la più digeribile e delicata.
L'agar agar, usato come addensante e chiamato anche kanten, è diuretico e disintossicante ed è ricco di minerali, vitamine, mucillagini ed alginati che stimolano il transito intestinale.

Testi liberamente tratti da:
I magnifici 20 - Marco Bianchi
Cucinare le alghe - Alice Savorelli



lunedì 13 agosto 2012

Zucchero, perchè no?


A Salutiamoci abbiamo vietato lo zucchero, tutto, anche quello integrale di canna.
Perchè se no sarebbe troppo facile e non ci divertiremmo abbastanza ;-)
L’unico dolcificante permesso è il malto. Ma non è indispensabile neppure il malto per fare dei buoni dolci, a Cascina Rosa fanno dolci solo dolcificati con frutta (succo di mela o di uva, uvetta, albicocche secche, ecc…).

Perchè abbiamo vietato lo zucchero in quasi tutte le sue forme? Lo zucchero non è indispensabile?
Si, il nostro corpo ha bisogno di zuccheri, ma ci sono zuccheri e zuccheri, dipende.
Cominciamo dall'inizio.

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“Per quanto riguarda i carboidrati, bisogna capire che è avvenuta una vera e propria rivoluzione nel loro consumo, specialmente in tempi molto recenti.
Considerandoli in base alla loro struttura, esistono due tipi di carboidrati: quelli semplici e quelli complessi. I carboidrati semplici sono rappresentati da molecole singole o unite a due a due, e sono presenti essenzialmente nella frutta e in pochi vegetali, mentre quelli complessi sono formati da lunghe catene di molecole unite insieme a formare strutture di grandi dimensioni. Sono contenuti principalmente in tuberi e semi, dei quali rappresentano le principali sostanze di deposito energetico. Nella frutta, nelle verdure e nei semi i carboidrati, semplici o complessi che siano, sono sempre accompagnati da una moltitudine di minerali, oligoelementi, vitamine, fibre e fattori vari indispensabili affinchè essi siano assorbiti, metabolizzati ed utilizzati dall’organismo in modo approppriato. L’insieme di questi fattori fa si che i carboidrati contenuti in questi alimenti, una volta consumati, passino nel sangue e siano utilizzati dall’organismo in modo armonico, progressivo e completo.
Da un momento all’altro queste fonti di carboidrati sono state sostituite da altre con caratteristiche del tutto diverse. Lo zucchero è stato raffinato, separato dalle sostanze che prima lo accompagnavano, aggiunto sotto questa forma a bevande ed alimenti di varia natura. I cereali sono stati selezionati a favore di varietà contenenti tipi di amidi diversi da quelli del passato, che innalzano più rapidamente la glicemia, e poi sono stati anch’essi raffinati, e così privati di gran parte dei minerali, delle vitamine e delle fibre che li caratterizzano. In questo modo, la maggior parte dei carboidrati che oggi assumiamo entra nel sangue in modo brusco, richiede un grande impegno da parte dell’organismo per essere gestita, e probabilmente lo impoverisce di minerali e vitamine.”

(Tratto dal libro "Il grande libro dell’ecodieta. Una nuova visione della salute” di Carlo Guglielmo, con prefazione del dott. Franco Berrino)

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Quindi dovremmo assumere carboidrati il più possibile all’interno della loro forma originaria, accompagnati dagli altri nutrienti che questa forma originaria contiene, che sia frutto o seme o altro. Questa forma originaria è quella che ci ha nutrito per milioni di anni e che il nostro corpo ancora si aspetta da noi. La natura ha fatto un lavoro perfetto dandoci del cibo dove tanti diversi elementi nutritivi sono stati abbinati non casualmente, ma per equilibrarsi l’uno con l’altro nella giusta proporzione. Tra questi nutrienti ci sono anche gli zuccheri.
Per questo non abbiamo bisogno di zucchero.

Il malto, pur contenendo uno zucchero semplice, il maltosio, è il dolcificante che più ci ricorda il nostro primitivo modo di assumere zucchero.

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“Durante la sua evoluzione, l’uomo ha sempre cercato i sapori dolci, dalla frutta al miele, ma poichè questi non erano sempre facilmente reperibili iniziò a masticare a lungo semi e cereali. I semi e i cereali contengono amidi, ovvero zuccheri composti da lunghe catene di zuccheri semplici dal punto di vista molecolare. Gli enzimi (contenuti nella saliva) hanno il potere di scindere questa catena originando zuccheri semplici. Masticando semi e cereali i nostri antenati finivano con l’assaporare il dolce degli zuccheri.”

(Tratto dal libro "I magnifici 20" di Marco Bianchi)

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Il malto non è altro che questo. Cereali che mediante un enzima vengono trattati in modo da produrre il maltosio, uno zucchero semplice. Gli enzimi utilizzati sono quelli del germoglio di orzo che aggiunto al cereale cotto lo trasforma. Se il malto è vero malto, qualunque sia il cereale usato, gli enzimi saranno sempre quelli naturali dell’orzo germogliato, e negli ingredienti troverete solo orzo nel caso del malto d’orzo, e solo orzo e riso nel caso del malto di riso (per esempio), nient’altro.

Ma perchè lo zucchero non ci fa bene?
Molti di noi conoscono il libro "Sugar Blues" di William Dufty. E' un bellissimo libro. Le motivazioni del libro sono confermate da recenti studi e dal lavoro di Cascina Rosa, il Campus dell'Istituto dei Tumori di Milano che studia come l’alimentazione influenza lo sviluppo dei tumori e la loro cura. Salutiamoci si ispira ai loro studi.

Una delle principali indicazioni per prevenire i tumori (e altre malattie altrettanto gravi) è mantenersi snelli tutta la vita evitando cibi ad alta densità calorica e un'altra è preferire cibi che fanno alzare lentamente la glicemia.

Quando noi mangiamo cibi che fanno alzare velocemente la glicemia, il nostro corpo reagisce e il pancreas produce insulina, che ha il compito di mantenere costante il livello di zuccheri nel sangue e di regolare il passaggio del glucosio nelle cellule. La sua funzione è importante e può essere ostacolata da un irrigidimento delle cellule nel caso la dieta fornisca troppi grassi animali (altra cosa da evitare), causando insulino-resistenza che porta a conseguenze che possono portare allo sviluppo dei tumori. Quando viene liberata in gran quantità l’insulina promuove uno dei fattori di crescita del tumore alla mammella (l'IGF-1) e fa aumentare gli ormoni sessuali che sono legati ad un più alto rischio di insorgenza di tumori ormono-dipendenti. I picchi di insulina favoriscono l'obesità, perchè ci mandano in ipoglicemia e ci spingono a mangiare ancora facendoci aumentare di nuovo la glicemia, chi ha la glicemia alta si ammala molto più facilmente di vari tipi di tumore.
E’ quindi importante evitare gli aumenti repentini di glicemia ed evitare gli aumenti repentini di insulina.
Questo altalenarsi ci fa malissimo, porta a lungo andare all’obesità, al diabete, alle malattie cardiovascolari, ai tumori.

Funziona così: noi mangiamo dello zucchero o qualcos’altro che aumenta velocemente la glicemia, per esempio farina troppo raffinata, ci si alza la glicemia, di conseguenza interviene l’insulina che abbassa la glicemia e ci sentiamo di nuovo con la voglia di dolce, e magari già a metà mattina siamo nella tipica crisi da calo di zuccheri, allora mangiamo altri zuccheri, magari la prima cosa che abbiamo a portata di mano perchè stiamo male, ci sentiamo deboli, poco concentrati e vogliamo energia istantanea.
Se però mangiamo ancora qualcosa dello stesso tipo la glicemia si alzerà ancora troppo velocemente con conseguente aumento dell’insulina e via di nuovo.

Quando invece mangiamo cibi che non ci fanno alzare repentinamente la glicemia ma che ci danno energia costante come i cereali integrali, i legumi, la frutta e la verdura, i semi e la frutta secca, ma anche la pasta soprattutto di semola anche se non integrale (il grano duro è preferibile in questo senso al grano tenero) questo squilibrio non si crea.

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Nei progetti DIANA dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (riguardanti in particolare i tumori al seno) l’obiettivo principale della dieta proposta (ispirata alla tradizione mediterranea e alla macrobiotica) è proprio quello di ridurre i livelli di insulina nel sangue, proprio perchè quest’ormone stimola la produzione dei fattori endocrino-metabolici di rischio per il tumore della mammella. Con questo tipo di dieta i livelli di insulina e di alcuni ormoni sessuali sono diminuiti, mentre fattori legati alla protezione sono aumentati e sono migliorati i fattori di sindrome metabolica e il peso.
Le 4 raccomandazioni per adottare una strategia “anticancro” (non solo al seno) sono:
1 – Mangiare meno
2 – Preferire i cibi che fanno alzare lentamente la glicemia
3 – Preferire i grassi insaturi, ma sempre con moderazione, evitando i grassi saturi
4 – Diminuire il consumo di proteine animali


(Tratto dal libro "Prevenire i tumori mangiando con gusto" di Anna Villarini e Giovanni Allegro)

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Lo zucchero porta ad un aumento dei trigliceridi nel sangue e riduce il livello di colesterolo buono portando così al rischio di malattie cardiovascolari. Valori di glicemia anche moderatamente elevati aumentano il rischio di malattie coronariche.
Inoltre lo zucchero aumenta il rischio di calcoli sia renali che alla colecisti e favorisce lo sviluppo dell’osteoporosi causando un aumento dell’eliminazione di calcio tramite le urine. Questo vale sia per saccarosio che per fruttosio e glucosio raffinati (il saccarosio è composto da una molecola di fruttosio e una di glucosio).
Lo zucchero è una delle cause della crescita del tumore perchè aiuta la riproduzione cellulare.
Oltretutto crea dipendenza, quello raffinato soprattutto, per questo sarebbe meglio ridurlo gradualmente.

Ma che differenza c’è tra i vari tipi di zucchero e i cosiddetti dolcificanti naturali?
Lo zucchero raffinato bianco è composto esclusivamente da saccarosio che a sua volta è composto da molecole di glucosio e fruttosio.
Lo zucchero di canna non integrale non è molto diverso da quello bianco, anche perchè spesso è solo zucchero bianco cui è stata aggiunta melassa, contiene saccarosio e poco altro.
Lo zucchero integrale non raffinato (quello molto scuro e grezzo che non ha subito procedimenti chimici) è composto oltre che da saccarosio anche da calcio, ferro e magnesio quindi è più nutriente ma i suoi effetti negativi sono praticamente gli stessi essendo comunque molto elevata la quantità di saccarosio.
Lo sciroppo d’acero è composto soprattutto da saccarosio, anche se contiene parecchio calcio.
Il miele è composto da glucosio, fruttosio e in minima parte altri zuccheri, contiene anche piccole quantità di calcio, ferro e magnesio.
Il succo d’agave contiene soprattutto fruttosio e quantità minime di altri zuccheri e minerali.
Il malto, con leggere differenze dipendenti dal cereale d’origine, contiene soprattutto maltosio, destrine, proteine, magnesio, calcio.

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In realtà sono pochi decenni che si utilizza lo zucchero in maniera così massiccia ovunque e dobbiamo capire che non è naturale farlo. E’ una forzatura alimentare.
Lo zucchero dovrebbe essere un’eccezione. E’ stata un’eccezione fino a pochi decenni fa e solo l’industria alimentare ci ha portato all’abuso di dolci (oltretutto riempiendoli di additivi, oli di pessima qualità, latte in polvere e qualunque cosa anche dannosa alla salute fosse conveniente, per non parlare dello zucchero presente in tantissimi cibi salati).
I dolci andrebbero consumati raramente, anche quelli “naturali” che di solito sono più sani perchè contengono meno grassi animali e più fibre ma sono comunque dolci. Dipende dalla nostra coscienza personale, dal nostro stato di salute, dal tipo di vita che facciamo sceglierne la frequenza, ma Salutiamoci può essere l’occasione per provare a fare dei dolci diversi, nuovi, divertendosi a sperimentare.
E’ un gioco, ma può essere che sia in gioco il nostro benessere :-)

mercoledì 1 agosto 2012

Pesca: prunus persica



La pesca è tra i frutti meno zuccherini. Si caratterizza perchè ricca di vitamina A e potassio. Inoltre contiene fluoro, tracce di ferro e vari oligoelementi. Aiuta a sostenere il nostro corpo che deve lottare contro il grande caldo, regalando buona energia e nello stesso tempo aiutandoci a riposare. 
E' utile anche per le malattie epatiche, per combattere la stitichezza e contro le astenie e la stanchezza. E' diuretica e leggermente lassativa, stimola la secrezione gastrica ed è utile contro i calcoli e la presenza di sangue nelle urine (ematuria).

                                            Informazioni liberamente tratte da L'alimentazione naturale di Nico Valerio

martedì 31 luglio 2012

Salutiamoci di luglio: ZUCCHINE

(illustrazione di Cobrizo)

Il mese di luglio "Salutiamoci" è stato interamente dedicato alle Zucchine.
Nonostante il clima vacanziero e il gran caldo che certamente non incoraggiava a mettersi ai fornelli, sono giunte 91 ricette.
Antipasti, primi piatti e molti suggerimenti per piatti unici e contorni, ma pure due singolari ricette di dolci!
Questo il post con tutte le ricette e qui c'è il pdf della raccolta.
La sfida di Salutiamoci continua...
Grazie a tutti da Cobrizo. :-)


Ecco solo alcune tra le tante ricette arrivate: (le immagini sono di proprietà degli autori dei blog)





domenica 1 luglio 2012

Zucchina: curcubita pepo



La zucchina appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee. E' un ortaggio ricco di acqua e di fibre, con poche calorie. E' ricca di sali minerali, infatti contiene una buona quantità di potassio, calcio, fosforo, ferro e magnesio. E' un leggero coadiuvante diuretico, lassativo, aiuta nei disturbi intestinali e urinari.
Ha proprietà lassative, antinfiammatorie, diuretiche e disintossicanti.

Informazioni liberamente tratte da L'alimentazione naturale di Nico Valerio

sabato 30 giugno 2012

Salutiamoci di Giugno: ORZO


(illustrazione di Cobrizo)

Il mese di giugno di Salutiamoci era dedicato all'orzo, l'oro dei campi. Sono arrivate più di 40 ricette che spaziano dalle zuppe ai dolci. Insomma l'orzo si è rilevato un ingrediente versatile e gustoso, che si può utilizzare in modi diversi e che  ha stuzzicato la fantasia dei nostri amici. Grazie a tutti per la partecipazione!
Ecco il post con l'elenco di tutte le ricette e qui il pdf.

E ora una breve panoramica tra alcune delle ricette arrivate (le immagini sono di proprietà degli autori dei blog):


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